FAV: SBAGLIATO TORNARE AL MURO CONTRO MURO CON I LAVORATORI

Non riesco a capire a chi giovi il clima di crescente tensione che si sta instaurando in Fondazione Arena tra vertici e lavoratori. Non credo che l’incapacità finora mostrata nelle relazioni sindacali giustifichi i compensi che i vertici Fav mensilmente percepiscono.

E’ vero che è nelle facoltà delle dirigenza incontrare i lavoratori suddivisi per categoria, evitando quindi i fischi che sicuramente pioverebbero nel caso di una assemblea generale. Tuttavia questi sono mezzucci che non fanno altro che incrementare la tensione tra le parti. Tale strategia è pertanto da ritenersi pericolosa e miope.

Assordante è invece il silenzio del Sindaco, che in qualità di presidente della Fondazione Arena dovrebbe farsi garante delle promesse di apertura e di dialogo fatte ai lavoratori in campagna elettorale. Sbaglia a nascondersi dietro ai propri dirigenti in quanto sono i primi ad essere inadempienti.

Siamo già a gennaio 2019 e ancora non c’è traccia del piano di rilancio. Alle continue rassicurazioni mezzo stampa non segue nessun documento scritto che attesti la bontà dei risultati vantati. Anche sul fronte della trasparenza le cose non sono migliorate affatto rispetto al passato: rispondendo ad una mia richiesta gli uffici Fav mi hanno negato la possibilità di avere copia del contratto di Gianmarco Mazzi nel ruolo di amministratore unico di Arena di Verona Srl, l’ex Arena Extra.

Sempre a proposito di mancata trasparenza è da segnalare la selezione avviata da Fav per la ricerca di un nuovo direttore marketing: il testo, del tutto generico, sembra più un annuncio economico che un bando di selezione in quanto si limita a richiedere “determinazione”, “professionalità” e “leadership”. Manca solo di leggere “astenersi perditempo”…

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