LOTTO UNICO TPL: LA PROVINCIA INTENDE IGNORARE ANCHE LA MOZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE

Dai verbali della seduta dello scorso 26 ottobre 2018 dell’Ente di Governo del Trasporto pubblico locale, emerge chiara e inequivocabile la volontà delle Provincia di Verona di continuare ad ignorare le richieste del Comune capoluogo in merito al famigerato bando-spezzatino. Un bando che minaccia di frammentare in tre tronconi indipendenti e non comunicanti la gestione del trasporto pubblico locale. Con una mozione votata all’unanimità lo scorso 11 ottobre, il Consiglio comunale di Verona aveva chiesto alla Provincia di tornare sui suoi passi assicurandosi che la gara venga svolta “su un unico bacino territoriale ottimale e omogeneo”.

Particolarmente sgangherata e dal sapore “complottista” la posizione espressa dal consigliere delegato Matteo Pressi, che pure in Consiglio comunale di Verona era intervenuto con toni molto più concilianti. Per Pressi, intervenuto alla riunione dell’Ente di governo in rappresentanza della Provincia, la mozione del Consiglio comunale non è altro che “ l’ennesimo tentativo di Amt e Atv di mettere in difficoltà la procedura di gara”. Da verbale emerge inoltre che Pressi si è lamentato della presenza del direttore generale Atv Stefano Zaninelli durante il consiglio comunale dell’11 ottobre e di quella del presidente Amt Francesco Barini nel successivo consiglio del 18 ottobre, chiedendosi, in tono chiaramente sarcastico, “se in Comune di Verona non esista un regolamento degli accessi alle sedute del Consiglio come esiste in Provincia”. Evidentemente in Provincia i consigli li fanno a porte chiuse…

Si è spinto ancora più in là il dirigente della Provincia Paolo Dominioni, responsabile del procedimento per il bando-spezzatino, il quale ha gettato l’ombra del conflitto di interessi sulle rimostranze del Comune capoluogo: “ Il Dott. Dominioni – si legge sempre da verbale – evidenza l’ulteriore criticità data dal fatto che la richiesta di sospendere la gara e di modificare gli atti di gara proviene dal Comune di Verona che è comproprietario indiretto di Atv, operatore Tpl ‘incumbent’ e quindi soggetto fortemente interessato alla gara”.

La Provincia si arrampica dunque sugli specchi pur di non riconoscere al Comune di Verona un grammo di ragione sulla questione della gara, rifugiandosi dietro una realtà distorta e francamente offensiva, per cui l’intero consiglio comunale di Verona sarebbe succube dei due presidenti Barini e Bettarello, i quali comanderebbero a bacchetta tutte le forze politiche, da destra a manca.

Ma l’affermazione che lascia più esterrefatti è stata quella dell’ing. Debernardi il quale ha ricordato che si poteva derogare dalla suddivisione in lotti “ soltanto se fosse stato possibile evidenziare economie di scala”. Ebbene, l’ingegnere ha affermato che “ da simulazioni effettuate con un lotto unico, con due lotti e anche con tre lotti, non non si sono rinvenute significative economie di scala”. Ma La storia di Atv nata dalla fusione di Amt e di Aptv dimostra il contrario, ma evidentemente in Provincia questo non interessa a nessuno.

L’unico impegno preso da Pressi in questa riunione riguarda la richiesta di ” un parere all’ART (Autorità Regolazione Trasporti) sulla fattibilità del lotto unico”. La stessa cosa che aveva promesso già a dicembre 2017. Che cosa è stato fatto tra dicembre 2017 e ottobre 2018? Cercherò di scoprirlo con una interrogazione.

E’ triste vedere che nemmeno l’appartenenza comune alla Lega da parte di Pressi e di Luca Zanotto, quest’ultimo intervenuto alla riunione per perorare la causa del Comune capoluogo, non sortisca alcun affetto conciliante. Ulteriore riprova del fatto che il partito di Salvini non ha una linea su nulla tranne che sui temi populistici.

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