MURA E FORTI: NON SI CERCHINO SCORCIATOIE IL COMUNE DEVE FARE LA PROPRIA PARTE

Spiegato come ha fatto l’assessore Segala, il “concorso di idee” per la valorizzazione del Parco delle Mura e dei Forti altro non è che un richiamo ai capitali privati destinato a lanciare una pericolosa corsa alla privatizzazione delle mura e dei forti. I progetti di ristrutturazione portati avanti in autonomia da associazioni di volontariato si contano sulle dita di una mano e, come accaduto per la Batteria di Scarpa, poggiano comunque sulla disponibilità di capitali pubblici. E’ dunque inquietante che il Comune lanci l’appello ad “osare” e a “fare di più” senza specificare la “cornice” entro la quale sviluppare la valorizzazione del parco, anzi, si strizza l’occhio ventilando la possibilità di accordare cambi di destinazione d’uso in Variante 29.
Deludente, infine, che l’amministrazione manchi per l’ennesima volta l’occasione di annunciare la predisposizione del piano ambientale e del piano di gestione che il Parco delle Mura e dei Forti attende da più di 10 anni. Anche perché, in mancanza di una programmazione pubblica, diventa molto complicato, se non impossibile, accedere ad eventuali finanziamenti pubblici, ad esempio i fondi europei.
Pertanto, detta in questa maniera, la proposta dell’amministrazione non ha né capo né coda , anzi, suggerisce la volontà, dal parte del Comune di Verona, di disfarsi questo patrimonio cedendolo pezzo per pezzo al migliore offerente.

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