RIFIUTI COME IL CALCIO: UNA MAREA DI ESPERTI

Da anni covante sotto alle ceneri, l’emergenza rifiuti è esplosa all’improvviso a tutti i livelli incontrando una platea di insospettabili esperti di rifiuti, da Salvini che vuole riportare gli inceneritori in Campania, al nostro Stefano Casali che vuole portare il “progresso” dell’incenerimento nella Bassa, ovviamente ben lontano da casa sua.

Questi esperti improvvisati dovrebbero tuttavia sapere che ogni bacino deve essere autonomo e che Verona città non può scaricare i suoi problemi sulla Bassa, neanche se si tratta del confine con Rovigo o Mantova.

In secondo luogo gli esperti dovrebbero sapere anche che ogni modifica al piano regionale dei rifiuti dovrebbe passare, appunto, dal consiglio regionale, di cui essi sono autorevoli rappresentanti.

In terzo luogo dovrebbero sapere che, proprio grazie alla raccolta differenziata che si realizza da decenni e con risultati eccellenti in tantissimi comuni veneti, a partire da quelli più piccoli, il Piano regionale dei rifiuti ha esplicitamente escluso la necessità di nuovi inceneritori.

Strano che tutti questi esperti non abbiamo aperto bocca negli ultimi 10 anni durante i quali la raccolta differenziata a Verona restava bloccata a meno del 50% mentre il resto del Paese (metropoli comprese) ne accresceva i livelli. Eppure Casali è stato anche Vicesindaco del capoluogo…

Da anni sappiamo quello che bisogna fare su mobilità, rifiuti, consumo di suolo, associazioni come Legambiente ce lo ricordano tutti i mesi. I dati utilizzati da Italia Oggi per la classifica sul benessere delle città italiane sono quelli che Legambiente diffonde e aggiorna anno dopo anno.

Il problema non sarà della politica refrattaria alla buona amministrazione che lascia incancrenire i problemi per poi uscirsene con le soluzioni “emergenziali”?

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