RIFIUTI: L’INDECISIONISMO STA TRASCINANDO LA CITTÀ NELL’EMERGENZA

Per lo smaltimento dei rifiuti urbani è ormai emergenza: la notizia è sepolta tra le decisioni di giunta, cioè quei provvedimenti dell’esecutivo cittadino che non vengono pubblicati all’albo pretorio, ma i suoi termini sono inequivocabili: “Amia Verona Spa – si legge nella relazione degli uffici – in data 11.09.2018 ha chiesto alla Regione Veneto l’urgente disponibilità allo straordinario smaltimento dei rifiuti urbani fuori provincia”. La motivazione ufficiale? L’insufficiente disponibilità della discarica di Torretta a Legnago oggetto di un ampliamento ancora da definire.

La Regione ha respinto tale richiesta in primo luogo perché non tocca al gestore ma semmai al Consiglio di Bacino, quindi ai Comuni, inoltrare una simile richiesta, e in secondo luogo perché Amia non specificava quantitativi né periodo di durata stimato dell’emergenza.

La relazione cita anche una riunione svoltasi in regione il 21 settembre scorso dalla quale è stata accertata una “delicatissima fase di criticità relativamente ai flussi di smaltimento/recupero dei rifiuti urbani”, aggravata dalla “complessa vicenda relativa al project financing” che (altra novità rilevante emersa grazie al documento) è previsto rimanga nel limbo – dunque senza soluzione – fino a giugno 2019. Di conseguenze entro il 31 dicembre 2018 l’amministrazione dovrà rinnovare l’affidamento temporaneo in house ad Amia.

Che iniziativa avrà preso in questa situazione grave la nostra pigra amministrazione? In primo luogo ha rimandato la palla nel campo di Amia, chiedendo una relazione sui termini esatti dell’emergenza da qui a fine anno. In secondo luogo ha ordinato la “predisposizione di un piano straordinario ed emergenziale di potenziamento della raccolta differenziata” onde limitare la quantità di rifiuti da conferire in discarica. E’ esattamente quanto avrebbe dovuto fare da un anno e mezzo e quanto come opposizione chiediamo da almeno 5 anni.

Il decisionismo tosiano prima con il suo rischioso project financing, e l’indecisionismo sboariniano poi, stanno sprofondando la città in una pericolosa spirale di emergenza rifiuti di cui chiederò conto agli uffici e in consiglio comunale. Da ormai un decennio la quota di raccolta differenziata cittadina rimane immobile al 50%. Il piano per l’estensione del porta a porta è bloccato se non archiviato. Nel frattempo i risultati economici di Amia sono peggiorati e invece di lavorare per risollevare la situazione, gente come Croce se ne va a spasso in Albania. A questo appunto è ovviamente scontato un rincaro della Tari…

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