IL GIOCO DELL’OCA DEI PARCHEGGI DELLA FIERA: PER I CITTADINI DI VERONA SUD NESSUN MIGLIORAMENTO

Ricapitoliamo: correva l’anno 2007, la Fiera era assetata di posti auto pertanto il progetto del Polo Finanziario venne affossato e venne successivamente creato al suo posto un grande parcheggio a raso. Di lì a poco però ai cittadini di Verona Sud venne raccontato che il parcheggio scambiatore alla Genovesa avrebbe risolto d’incanto il problema del traffico, così la Fiera cedette ad Esselunga gran parte del parcheggio a raso. La fame di posti auto della Fiera tornò presto a farsi sentire così si creò un parcheggio “provvisorio” all’ex scalo merci, subito abbandonato perché “non tanto regolare”. Oggi Fiera e Comune si tuffano in questa nuova emozionante avventura dell’ampliamento del parcheggio multipiano.
Io credo che una storia simile non si trovi nemmeno nei fumetti di Martin Mystere “Detective dell’Impossibile”. Una pezza dietro l’altra senza alcuna visione politica o urbanistica della città e di Verona Sud. Dove sta la priorità? I quartieri di Verona Sud? la Fiera? Il filobus? Il trasporto automobilistico?
Invece di lavorare per allentare sui cittadini di Verona Sud la morsa del traffico e dello smog gli amministratori che si alternano negli anni commettono un pasticcio dietro l’altro.
Ma che cosa dice della situazione viabilistica circostante lo studio di fattibilità de nuovo parcheggio multipiano? Ecco qua: “ Dalle analisi effettuate risulta che la futura realizzazione del Filobus in sistema con il parcheggio Genovesa comporterà certamente una diminuzione dei flussi veicolari sull’asse del “Cardo Massimo” con la riduzione dei movimenti su auto privata a favore del trasporto pubblico, soprattutto in occasione degli eventi fieristici. Tale favorevole riduzione verrà, tuttavia, in parte riassorbita/diminuita dai flussi generati dalle importanti iniziative previste dal P.I. comunale nell’ATO 4 e detto asse sarà comunque interessato da elevati volumi di traffico con livelli di servizio penalizzati specialmente sulle intersezioni critiche”.
In breve torniamo al punto di partenza, come nel gioco dell’oca, per i cittadini nessun miglioramento.

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