MOBILITY DAY E INQUINAMENTO A VERONA: BENE L’EDUCAZIONE ALLA MOBILITA’, MA BISOGNA CAMBIARE ROTTA

Bene le giornate senza auto, bene il coinvolgimento dei Comuni “cintura”, ma l’emergenza smog a Verona difficilmente si potrà risolvere con interventi sporadici come il “Mobility Day” annunciato ieri con largo anticipo dall’Amministrazione ma senza nessuna politica concreta e lungimirante.

Per uscire dalla morsa dell’inquinamento è fondamentale che il Comune di Verona assuma un ruolo guida facendo scelte e interventi coraggiosi, mettendo al centro la salute dei cittadini e la mobilità sostenibile.

Ci aspettiamo una svolta dall’amministrazione Sboarina, basata su politiche per disincentivare l’uso dell’auto a favore dei mezzi sostenibili. Oggi invece la situazione è tutta sbilanciata a favore di chi si sposta privatamente a motore che ammonta a più del 60% degli utenti della strada, mentre il 15% usa moto e motorini. Sceglie invece tram o autobus il 10%, e la bici il 12%. A Verona, per una mobilità veramente sostenibile e meno inquinante dovremmo puntare a riequilibrare così la situazione: 33% auto e moto, 33% servizio pubblico, 33% bici e mezzi in condivisione.

Nella nostra città invece siamo ancora in attesa della redazione del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) e della verifica di congruità dell’aggiornamento del Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU).

Pensare di fare fronte a una situazione di emergenza – com’è quella dell’inquinamento atmosferico a Verona (in inverno per il PM10 e in estate per l’ozono) – con misure di ordinaria amministrazione è come pretendere di guarire il malato grave con l’aspirina. Perché è proprio di salute che stiamo parlando. Malattie del sistema circolatorio, dell’apparato respiratorio e tumori, sono le principali cause di decesso nella popolazione veronese e veneta come evidenziato anche dal Piano socio-sanitario regionale.

Occorre ridisegnare strade, piazze e spazi pubblici delle città e creare zone con limite di velocità di 30 km/h per ridurre le emissioni di polveri sottili; aumentare il verde urbano e potenziare gli incentivi per una mobilità più ecologica; e infine riqualificare gli edifici pubblici e privati per ridurne i consumi energetici.

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