ADIGE SPORT VILLAGE, CANCELLATA ROTONDA DEL SOTTOPASSO FERROVIARIO EMERGONO TUTTE LE CRITICITÀ DELLA VIABILITÀ CHE PENALIZZERÀ TRE QUARTIERI

Come volevasi dimostrare, il progetto della rotonda in corrispondenza del sottopasso ferroviario a sostegno dell’accesso al mega centro sportivo Adige Sport Village agli ex magazzini ferroviari, già giudicata ingestibile da più di un tecnico, non verrà realizzata. Il semaforo che attualmente regola la svolta verrebbe comunque tolto e le auto costrette a fare il giro dell’oca tra le due altre rotonde previste su viale Venezia, una in corrispondenza dell’intersezione con via del Capitel e l’altra in corrispondenza con l’intersezione con via Quattro Stagioni. E’ quando emerge dal verbale della conferenza dei servizi tenutasi in data 8 febbraio 2018, reso pubblico in questi giorni, in cui testualmente si dice:

L’Arch. Formaggio (Direzione S t rade Giardini Arredo Urbano) precisa che si è pensato di non realizzarla (la rotonda in prossimità del sottopasso, nda) e di togliere comunque il semaforo in modo da far sì che i veicoli possano accedere al sottopasso con un movimento circolare tra le due rotonde in progetto in corrispondenza di Via IV Stagioni e Via del Capitel, unitamente alla realizzazione della barriera spartitraffico centrale su tutto il tratto.

Come al solito, si studiano mega progetti che i quartieri non possono sostenere. Può dunque mettersi il cuore in pace chi sperava che il sistema di rotonde su Viale Venezia – Via Unità d’Italia avesse la funzione di calmierare traffico e inquinamento: come si vede, servono solo a favorire la viabilità di ingresso ai nuovi insediamenti lungo la direttrice: partendo da Porta Vescovo, il Pua Atv sull’ex deposito (scaduto, da rifare), gli ex magazzini ferroviari con questo mega centro sportivo e un centro commerciale da 2.500 metri, l’ex Albi, le ex cantine Pasqua, l’ex Tiberghien, con tanti saluti alla salute e alla vivibilità di tre quartieri: Porto San Pancrazio, Borgo Venezia, San Michele.

Anche la passerella ciclabile sopraelevata di collegamento con l’impianto è pensata in funzione “di non dover attraversare via Unità d’Italia” che assieme a Viale Venezia sono strade destinate a diventare ancora più insidiose e nocive. In compenso il nuovo megacentro offrirà sconti famiglia ai residenti della Sesta e della Settima Circoscrizione e agli alunni della scuole elementari e medie. Tutte queste opere, che non senza coraggio vengono chiamare “opere di liberalità”, cioè le rotonde, la passerella, lo spartitraffico, verranno cedute al Comune che “dovrà provvedere a gestirle” sotto l’aspetto della manutenzione ordinaria e straordinaria. Non sono escluse ulteriori rotonde per quanti, soprattutto da Verona Sud, usufruiranno degli altri punti di accesso al quartiere del Porto, che inevitabilmente verrà attraversato da una nuova fonte di traffico.

Malaugurante per il Parco dell’Adige è anche la frequenza con cui i progettisti continuano a citare il Giarol Grande con cui il mega centro confinerebbe: ricordiamo che il Giarol Grande è stato pensato e sostenuto finanziariamente con tutt’altra finalità (fattoria didattica e agricoltura biologica) e che non ha nulla a che vedere con questa presunta “riqualificazione”, dalla quale ha soltanto di che rimetterci. Molta carne al fuoco per le commissioni consiliari che dovranno analizzare la proposta, già fissate per mercoledì 18 e giovedì 19 luglio.

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