AGEC, ALLO STALLO AMMINISTRATIVO SI AGGIUNGONO NUOVI NODI: MOTTA E MENSE

Sul bilancio consuntivo 2017 di Agec i revisori dei conti al punto 3) della loro relazione segnalano due grosse criticità che rischiano di far deragliare l’azienda dai binari del corretto andamento: la prima riguarda la guerra legale innescata con il precedente direttore generale Maria Cristina Motta, ciò che conferma i nostri dubbi sull’eccessiva fretta dimostrata dall’amministrazione i tempi del licenziamento dell’ex magistrato. Anche perché la nuova gestione – a livello dirigenziale ancora sorretta da un facente funzioni – finora non ha affatto brillato.

Condivisibile l’idea di procedere ad una internalizzazione delle mense ma, come segnalano i revisori dei conti (questa è infatti la loro seconda osservazione), l’operazione va fatta con criterio, nell’ambito di una riorganizzazione ben studiata. I lavoratori impiegati in questo settore denunciano condizioni lavorative degradate, dovute ad una organizzazione del lavoro inadeguata. Gran parte del personale è over 60 o vicino ai 60 anni; molti sono dispensati dal sollevare qualsiasi genere di peso. Per i pochi lavoratori e lavoratrici attivi al 100% i turni, pur brevi, sono spesso massacranti sotto l’aspetto fisico e psicologico.

Di base troviamo ancora una sconcertante mancanza di direzione da parte dei vertici aziendali e di quelli comunali. Agec resta un contenitore dove riporre tutte le attività che presentano una qualche criticità, formando un ventaglio poco coerente e dunque scarsamente gestibile: è stata costretta a comprare le farmacie comunali, per le quali continua a pagare quasi 2 milioni di euro all’anno di interessi passivi che incidono pesantemente sul risultato economico (quest’anno in attivo di circa 100 mila euro) e la trattengono dall’investire sul core business dell’edilizia residenziale pubblica. E’ stata inserita nell’ambito della gestione dei musei e dei siti turistici… Il tutto senza una finalità ben precisa: si attende ancora il bando di selezione del nuovo direttore generale, e anche il piano industriale è ancora in fase di revisione, in attesa delle indicazioni del socio Comune di Verona…

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