EMERGENZA FREDDO A VERONA

L’emergenza freddo, arrivata puntualmente come ogni anno, ha trovato l’amministrazione comunale impreparata e vincolata a posizioni ideologiche e disumane.

Questi giorni di fine inverno sono caratterizzati da temperature molto basse e gelo intenso.

A Verona è già morta di freddo una persona e almeno altre dieci sono state ricoverate per assideramento.

E’ urgente e intelligente, oltre che umano, che il Comune si adoperi velocemente per garantire un riparo a tutte le persone senza dimora che dormono per strada.

“Verona in Comune” chiede che siano garantiti loro, qualora non volessero accedere ai dormitori, coperte e cibo caldo e che vengano temporaneamente aperte strutture informali come la stazione o strutture Agec/Ater, palestre o altri luoghi riparati in centro città, che possano consentire alle persone, anche insieme ai propri animali, di salvarsi dal freddo intenso di questi giorni.

Pensiamo che il decoro di una città sia fatto di gesti umani, civili e responsabili e non di vergognosi tentativi di cancellare presenze scomode solo perché povere e senza una casa.

Non vogliamo più assistere a violazioni dei diritti umani e civili da parte delle forze di polizia locale che, per far rispettare ordinanze insensate, hanno la facoltà di sequestrare coperte e giacigli di fortuna a chi trovano a dormire in centro.

Chiediamo inoltre di superare un’altra norma vessatoria che impone che possa essere accordata ospitalità nei dormitori comunali solo a chi sia in possesso di documenti .

Chi non li ha, secondo questa crudele distinzione, può anche morire di freddo. Come dire che una persona che sta morendo di freddo, può essere salvata solo se ha la carta di identità.

A nostro avviso tutto ciò si configura come una vera e propria omissione di soccorso e quindi il sindaco, quale rappresentante istituzionale, garante della salute delle cittadine e dei cittadini, deve risponderne in prima persona anche, eventualmente, sul piano penale.

“GRUPPO DIRITTI” di SINISTRA E VERONA IN COMUNE

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