FILOBUS, AMMINISTRAZIONE ANCORA MALATA DI “ANNUNCITE”

Apprendiamo con sollievo dai vertici Amt che non ci saranno ulteriori inaugurazioni del filobus, tuttavia dobbiamo rilevare che perdurano sull’argomento focolai di “annuncite”, ovvia conseguenza dell’eredità politica dell’ex assessore alla mobilità Enrico Corsi che conterà pure qualcosa nella nuova amministrazione.
Nell’annunciare la riunificazione dei sottopassi di Porta Nuova, il nuovo sottopasso pedonale in Via San Paolo e lo sblocco dello scambiatore della Genovesa, i vertici Amt hanno trascurato il piccolo dettaglio del “quando” e del “come”.
Ad esempio lo scambiatore di Verona Sud è fermo anche a causa di una serie di ricorsi sull’affidamento della progettazione. E’ noto inoltre, per quanto riguarda il filobus, che i lavori di un’opera pubblica si affidano a fronte di un progetto esecutivo validato che rappresenta lo stadio successivo del progetto definitivo annunciato.
Ma anche sorvolando su questi “dettagli”, Amt non spiega dove si dovrebbero fare i parcheggi scambiatori, tanto più adesso che quello Ovest legato al traforo è uscito di scena insieme all’opera cui era legato, e quello Est seguirà la sorte del terzo centro commerciale di Verona Est che l’amministrazione non vuole.
Manca soprattutto qualsiasi indicazione sulle corsie preferenziali e il ridisegno della viabilità cittadina. La possibilità di viaggiare su strade sgombre dal traffico privato è fattore ancor più importante della lunghezza delle carrozze.

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