Libro e moschetto direttore perfetto

“Quando la polizia ferma i ‘bravi ragazzi’ tatuati e rasati di Forza Nuova, Fabio Gamba, assessore comunale alla sicurezza, li va a festeggiare all’uscita della Questura”. Così il 21 luglio 2000 Paolo Rumiz per Repubblica introduceva al grande pubblico il profilo del neo direttore generale del Comune di Verona, il cui curriculum, tutto politico, a distanza di anni non è mai stato macchiato dall’esercizio di professioni liberali.

Sotto il punto di vista del pensiero politico, Gamba è stato una delle figure più rappresentative della destra “di governo” che negli anni Novanta allegramente sguazzava tra nostalgie per il Ventennio, intolleranza verso i migranti e fondamentalismo cattolico, lo stesso brodo culturale da cui poi è sbocciato anche il fenomeno Tosi che alla fine li ha epurati tutti quanti.

Dal punto di vista amministrativo, Gamba si era specializzato nello sgombero di sinti. Erano tempi in cui non si sottilizzava tanto tra sinti e rom di varie nazionalità. Spesso provvedeva di persona, e il ricordo ancora vivo di questa sua assoluta dedizione all’ufficio deve avergli oggi procurato almeno dieci punti di vantaggio rispetto agli altri aspiranti alla carica di direttore generale. Del resto è ancora ineguagliato il suo record di tre sgomberi in un mese ai danni di una piccola comunità di 60 sinti che alla fine aveva trovato “asilo politico” in un parcheggio della “rossa” Borgo Venezia.

Negli ultimi anni la sua stella si è un po’ appannata avendo dovuto accontentarsi di incarichi di collaborazione presso i gruppi consiliari regionali degli ex di Alleanza Nazionale. Ma deve averli eseguiti così bene da spingere il Sindaco Sboarina a promuoverlo affidandogli le leve della macchina amministrativa comunale.

E per fortuna che in campagna elettorale Sboarina aveva detto “basta” con le nomine che favorivano gli amici degli amici!

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