Quote A4: consigli per… la vendita

03/02/2017 – Acquisita finalmente anche la relazione degli uffici (datata settembre 2016) sulla partecipazione del Comune nell’A4, è ormai evidente che l’unica domanda sensata da porsi in merito alla proposta di Abertis di rilevare le nostre quote non è “se” vendere ma solo “a quale prezzo” farlo. Le eccezioni sollevate dal Sindaco (non possiamo svendere, ci garantiscono le opere…) sono tutte campate in aria e mirano evidentemente a difendere soltanto una posizione di prestigio personale.
Gli uffici invitano, anzi, a prendere in fretta una decisione: “Nel caso in cui qualche socio pubblico aderisca all’offerta”, analizzano gli uffici, “e Abertis raggiungesse i due terzi del capitale sociale necessari ad approvare le modifiche statutarie”, è molto probabile che verrebbe meno “ulteriore interesse privato all’acquisto di altre quote sociali”.
A quel punto, continua l’analisi dei tecnici, “l’eventuale ulteriore riduzione della percentuale dei soci pubblici, già minoritaria, renderebbe impossibile influire sulle scelte societarie da finalizzare all’interesse pubblico pubblico generale”.
Dunque, altro che opere da riscuotere, la prospettiva nel restare in A4 sarebbe quella di non contare più nulla, del resto Tosi dovrebbe averne già avuto caparra con il cortese ma risoluto “no grazie” di Abertis alla proposta di Technital di partecipare al Traforo.
Occorre poi considerare che l’A4 non è quel gioiello che il Sindaco vorrebbe far credere: a parte i quasi 7 milioni che il Comune di Verona ha dovuto tirar fuori negli ultimi anni per ricapitalizzare la società, a fronte di qualche milione di dividendi incassati, il quadro, in parte già noto, è quello di una società che ha sprecato un sacco di soldi in iniziative imprenditoriali collaterali, non riguardanti il core business autostradale (costruzioni, immobiliare…), fallimentari. Dall’analisi dei bilanci consolidarti del gruppo A4 emerge che dal 2011 al 2015 A4 ha prodotto utili per circa 49 milioni di euro ma ha dovuto effettuare svalutazioni di partecipazioni per ben 138 milioni, segno di scelte imprenditoriali disastrose. E viene da chiedersi dov’era il nostro Sindaco-Manager… Dalla vendita delle quote il Comune incasserebbe almeno 25 milioni di euro, da reinvestire nei quartieri. I quartieri valgono una poltrona?

Michele Bertucco, Verona Piazza Pulita

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