Reperti Passalacqua: non sono “quattro sassi” ma Tosi promuove ricorso al TAR

Michele Bertucco Passalacqua

Con determina dirigenziale del 24 febbraio 2017 l’amministrazione ha promosso ricorso al Tar contro i vincoli apposti dalla Commissione Regionale per il patrimonio culturale del Veneto sulla villa romana extraurbana di età imperiale rinvenuta in 6 particelle catastali del complesso dell’ex Caserma Passalacqua nel corso degli scavi per i lavori di “riqualificazione”, nonché sui resti della Fiera di Campo Marzo, rinvenuti su altre 3 particelle catastali.

A leggere la relazione della Soprintendenza, i ritrovamenti non corrisponderebbero esattamente ai “quattro sassi” di tosiana concezione. Per la villa si parla infatti di “un complesso residenziale di età imperiale di una certa importanza caratterizzato da strutture di alto standard tecnico-costruttivo e con necropoli annessa. A Verona – prosegue la relazione – l’unica dimora signorile extraurbana finora nota è quella di Valdonega, ubicata a nord, in ambienti prossimi a Verona ricordiamo a Brescia le ville di San Rocchino, di Compiano, ad Altino le dimore lungo le sponde dei torrenti. Notevoli e prestigiosi anche i complessi extraurbani di Aquileia”.

Siamo insomma alle solite: quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito. I ritrovamenti potrebbero decisamente arricchire il patrimonio storico e monumentale della città, e la giunta che fa? Non vede l’ora di coprire il tutto con una bella gettata di cemento. L’altro ritrovamento oggetto di disputa sono i resti della Fiera di Campo Marzo, “nota per essere un importante esempio di architettura funzionale preilluministica”.

Per quanto riguarda la villa, la Soprintendenza sottolinea che “quanto messo in luce nell’area dell’ex caserma fa certamente parte di un complesso ben più ampio di cui non conosciamo i limiti”. Dal momento, allora, che l’intervento della Passalacqua sarà tra i temi al centro della prossima amministrazione comunale, gli schieramenti in campo alle prossime elezioni sono chiamati a prendere una posizione netta: sono per valorizzare il patrimonio storico e culturale della città o per assecondare gli appetiti delle imprese che hanno chiesto di prolungare i lavori fino al 2026 e aumentare la cubatura delle case da costruire? Io sono per la prima opzione. E gli altri?

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